lunedì 17 gennaio 2011

GIU' GIU' GIU'....

Buongiorno a tutti, in questi giorni il mio umore non è dei migliori (purtroppo anche il tempo atmosferico non aiuta...) per questo non scrivo, anche se penso mi farebbe bene, ma non voglio annoiare nessuno con le mie paturnie mentali...
Quindi oggi mi limito a postare un'immagine che rispecchia il mio stato d'animo...

Spero di tornare presto con qualche altro post più interessante...
Buona giornata a tutti!

mercoledì 5 gennaio 2011

Disturbi alimentari e legami familiari...

" non parlare con un genitore significa avere ginocchia fragili, significa aver bisogno all'improvviso di sedersi un attimo. Non perché ti giri la testa, ma perché tifa male lo stomaco. Mio padre è sempre stato il mio mal di pancia. Per questo ho iniziato ad amarlo veramente solo dopo che sono riuscito a vomitare tutta la mia rabbia, il mio odio e il mio dolore, visto che molte di queste sensazioni portavano il suo nome."


Questo è un stralcio di un libro di Fabio Volo, "Il tempo che vorrei". Sono sicura che molti pensano che i suoi libri siano banali, i cosiddetti libri leggeri o che non sanno di niente, ma leggendo queste parole ho incontrato una parte di me…

Credo che quello del genitore sia il mestiere più difficile del mondo, tante volte si sente dire che basta l'amore per essere un bravo genitore, a mio parere pur essendo una componente fondamentale credo che da sola non sia sufficiente.

"…significa aver bisogno all'improvviso di sedersi un attimo. Non perché ti giri la testa, ma perché ti fa male lo stomaco…"

Purtroppo negli ultimi anni si è assistito ad un notevole aumento dei disturbi del comportamento alimentare e molte volte (attenzione non sto dicendo

tutte) le adolescenti entrano nel tunnel dell'anoressia perché autodistruggersi risulta l'unico modo per lanciare un messaggio ai loro genitori. La loro malattia non è che un sintomo di una sofferenza di tutta la famiglia: occorre allora riconsiderare le dinamiche comunicative e affettive intrafamiliari.

Penso che molti disturbi psicologici dipendano in qualche modo da un rapporto sbagliato, anzi no mi correggo, malvissuto da un soggetto, perché ogni essere umano è diverso, vive le emozioni e reagisce alle situazioni in modo diverso, proprio perché siamo UNICI.


Nei disturbi alimentari il cibo, o meglio dire il rapporto con il cibo si trasforma in un mezzo per comunicare un disagio interiore, molto spesso legato alle dinamiche familiari.

Attraverso l'astensione o l'abuso di cibo si manifesta una richiesta che non si riesce ad esprimere in alcun modo: una richiesta di contatto affettivo, di rassicurazione, di vicinanza, di protezione che per certe ragazze è di primaria importanza.

Purtroppo quello che però si ottiene è che percorrendo quel tunnel si finisce per nutrirsi solo di sensazioni di vulnerabilità, solitudine e difficoltà di relazione.

Quando questi disturbi sono così legati e dipendono primariamente (non va dimenticato che quando ci sono disagi psicologici molto spesso risulta rischioso e sbagliato attribuirli ad un solo fattore scatenante) da una sofferenza(e non colpa) di tutto il sistema familiare è necessario, affinché ci sia una vera guarigione, cercare di modificare il mondo psicologico di ciascun membro della famiglia con conseguente ristrutturazione dei legami familiari.

Purtroppo questo non è sempre possibile ed è proprio per questo che ritengo necessario che il percorso di guarigione sia affiancato e supportato da un forte lavoro di analisi seguito da uno specialista.


Attualmente è molto forte la tendenza ad allontanare le ragazze e ragazzi con disturbi alimentari dalla propria famiglia, attraverso l'utilizzo di comunità terapeutiche che mio modesto avviso dovrebbero rappresentare l'ultima spiaggia dell'approccio terapeutico, ossia quando è proprio necessario.

Sono convinta che se il disagio è nato da situazioni ben presenti nella vita, per riuscire a superarlo, una persona non può "scappare" dal suo mondo, ma deve imparare ad accettarlo, a superare quelle barriere che ha incontrato e ricominciare a vivere cercando di modificare quei rapporti che hanno generato tanta sofferenza e solitudine!


Con questo rivolgo un appello a tutte quelle persone che soffrono di un disturbo alimentare, ma in generale a tutte quelle persone che vivono un disagio emotivo psicologico, di non mollare, di cercare di capire da cosa è stato suscitato e di mettersi in gioco in tutto e per tutto per stare bene, innanzitutto con sé stessi. In tutto questo credo che un lavoro di analisi su sè stessi possa essere di grande aiuto.


Concludo con una frase che molto tempo fa ho sentito da un noto psicoterapeuta di cui non ricordo il nome: "Il lavoro di analisi su me stessa è stato il più grande regalo che potessi farmi in tutta la mia vita!".

martedì 4 gennaio 2011

I "Buoni Propositi" per il 2011!

Buongiorno a tutti, la mattinata a lavoro si prospetta molto tranquilla, come del resto tutta la settimana, quindi ne approfitto per scrivere un po'...

Oggi è il secondo giorno che vengo in macchina da sola a lavoro(solitamente strappo un passaggio al mio collega), ed avendo un viaggio abbastanza lunghetto ho un po' di tempo per "meditare".

Stamattina riflettevo sulla serata di capodanno della quale ricordo diversi particolari, infatti essendo io astemia non ho sofferto di postumi da sbornia come il "non ricordo". Durante la serata ad un certo punto il discorso è defilato sui "buoni propositi per il 2011", devo dire che sul momento sono stata colta un po' alla sprovvista, quindi le prime cose che mi sono saltate in testa sono le classiche speranze che uno ha per la propria vita, ossia un lavoro soddisfacente,nel mio caso specifico riuscire ad andare ad vivere da sola ed essere felice.

Stamattina riflettevo sul fatto che pur essendo queste le cose che desidero, in particolare vorrei riuscire ad essere in generale più serena, penso che tutte queste cose in soldoni dipendano da altre piccole cose e azioni che una persona deve fare per ottenerle.

Ecco quelli che sono i miei propositi per il 2011 rivisti e meditati (la lista è destinata ad aumentare…):


  1. Trovare delle passioni vere, qualcosa che mi piaccia fare e a cui posso dedicarmi nel tempo libero. Su questo punto credo che presto inizierò a seguire qualche corso (tendenzialmente sono molto pigra e il rischio di iniziare qualcosa da sola è di dedicarmici un paio di volte per poi abbandonare il tutto). Vista la mia passione per la cucina pensavo di fare un corso che mi permetta di avere anche delle basi teoriche, come questo organizzato dal "La Cucina Italiana". E' un po' carruccio però avendo iniziato a lavorare posso farmi anche un regalino, no?
  2. Uscire dal guscio e stringere delle relazioni e perché no cercare di coltivare delle nuove amicizie(in questi anni in cui non sono stata molto bene la tendenza è stata allontanarmi da tutte le persone che mi stavano intorno cercando di azzerarmi sempre di più…).Questo credo che sia il proposito più difficile ma spero vivamente di riuscirci, perché ne ho molto bisogno. Sono una persona molto timida e purtroppo a causa di diverse delusioni del passato tendo a non fidarmi e non dare modo agli altri di avvicinarsi in maniera profonda a me.
  3. Cercare di capire veramente cosa voglio fare nella vita. Ora come ora sto effettuando uno stage presso un azienda di consulenza, come interaction designer, ma praticamente faccio un po' di tutto, un po' di analisi, un po' di progettazione, un po' di grafica… Ho iniziato a dicembre e finora devo dire non ne sono rimasta molto soddisfatta. Speravo di imparare di più ed invece questa situazione del fare di "tutto un po" mi manda ancora più in crisi, facendomi dubitare nuovamente sul fatto che sia quello che vorrei fare realmente nella vita.Lo so che non è possibile avere tutto quello che si vuole e che il lavoro ideale forse non esiste, ma mi piace pensare che forse un giorno riuscirò a capire e magari anche a fare un lavoro che mi appassiona e coinvolge ognigiorno come se fosse il primo.In merito devo dire che il pensiero di fare la pasticciera e aprire un posto come Le Pain Quotidien è sempre fisso nella mia testolina, mah chissà…

Le Pain Quotidien è un posto meraviglioso, lo stile dell'arredamento non è ricercato ma secondo il mio parere è molto particolare, rustico e accogliente. Su ogni tavolo si trovano diversi tipi di marmellate, confetture, creme dolci, miele, zucchero(rigorosamente non in bustina ma in zolletta!!!), sono poi proposti diversi menù per la colazione(ho avuto modo di frequentarlo solo per questo pasto, ma mi piacerebbe tornarci per provare le proposte per il pranzo), con yogurt naturale(super denso) e muesli, croissant, pane al cioccolato, all'uvetta, alla frutta secca, ai cereali (la lista potrebbe proseguire), torte, e per gli amanti della colazione salata omelette con pancetta, prosciutto e formaggio e così via...


Insomma avrete l'imbarazzo della scelta!

Ho conosciuto questo posto in un viaggio a Parigi e l'ho poi ritrovato piacevolmente a Nizza.

Solitamente non sono molto per i franchising, me questo è l'eccezione che fa la regola!

Ho scoperto inoltre che c'è anche in America a New York, e siccome a Marzo ho in programma un viaggetto, spero di poterci tornare anche lì... Vi aggiornerò!

Nella foto vi propongo qualche "assaggio" del locale.


Dopo questa breve parentesi chiudo la lista dei "buoni propositi 2011" a quota 3.

Spero vivamente di riuscire a raggiungere qualcuno di questi obiettivi, io mi ci metterò di impegno, PROMESSO!

Adesso direiche è il caso che mi metta a lavoricchiare un po'.

Buona giornata a tutti!


lunedì 3 gennaio 2011

Mi presento, con un post IMPERFETTO!

Ciao a tutti! Mi chiamo Barbara e finalmente dopo più di un anno dal giorno in cui avevo deciso di aprire il mio Blog ci sono riuscita. Con l'arrivo del nuovo anno arriva anche il mio primo post. Il 2011 per me vuole essere un anno di svolta e lo deve essere! Quindi al diavolo il Blog visivamente perfetto( può piacere o meno, i gusti sono una questione soggettiva), il post perfettamente e correttamente scritto, la foto perfetta. Quest'anno ho deciso che dovrò cominciare a darmi tanti calci nel sederino ed abbandonare questa idea che tutto dev'essere perfetto altrimenti non vale neanche la pena di esistere.
INIZIO DA QUI...
In teoria questo dovrebbe essere un post di presentazione, quindi cercherò di presentarmi brevemente.
Ho 26 anni, mi sono da poco laureata (ottobre 2010) in Ingegneria informatica per la comunicazione, ed ora mi ritrovo (di nuovo) a dover capire cosa voglio fare nella vita...
Non amo definirmi un Ingegnere, infatti non lo sono! Diplomata in Liceo artistico alterno momenti di razionalità completa con attimi di creatività assoluta. Devo ancora trovare il mio "equilibrio sopra la follia"...
Non so ancora bene a cosa sarà destinato il mio Blog, scriverò (spero) di tutto un po', finchè non troverò quello che mi appassiona realmente. Vuole essere un modo per aiutarmi a capire chi sono e cosa voglio, quindi in primis è un il MIO angolino nel mondo (virtuale? :-) ) dove scrivere, sfogarmi, e perchè no passare il tempo.
Al di là di questo spero che con il tempo possa diventare un'angolino da sbirciare con interesse e simpatia anche per altre persone.
Per adesso chiudo qui...
Ciao a tutti!